Billy Corgan (Smashing Pumpkins) definisce stupida la musica di oggi

Il frontman di una delle rock band più rivoluzionarie degli ultimi anni torna a far parlar di sè scagliandosi contro la musica contemporanea.

di Francesco Giuseppe Ciniglio 9 Agosto 2012 18:50

Secondo Bill Corgan degli Smashing Pumpkins, la musica di oggi sarebbe guidata dalla stupidità. Secondo l’artista cantanti e discografici oggi si farebbero guidare dal business e poco più.

Il frontman degli Smahing Pumpinks non le manda certo a dire e dopo la pubblicazione di “Oceania”, il loro nuovo album, non cessa di analizzare con sguardo sprezzante la realtà musicale dei nostri giorni.

Al momento solo i Radiohead sembrano essersi salvati dalla spietata analisi del frontman degli Smashing. Unico esempio di talento e profondità musicale in grado di ottenere un buon ritorno commerciale.

Un gioco al ribasso quello operato dall’industria musicale, che sembra voler dire “Quanto occorrerà divenire stupidi per far si che questo album piaccia a quanta più gente?

Insomma un lungo gioco di business e di marketing. Il talento sembra essere merce rara ai giorni nostri o almeno non sembra avere un buon successo dal punto di vista economico.

Per fortuna qualche band come i Radiohead ancora resiste. Un’ eccezione che purtroppo non salva la baracca, visto che secondo Corgan la musica di oggi è volutamente sciatta e stupida nei messaggi e nei contenuti, al fine di piacere a quante più persone è possibile.

Gli Smashing Pumpkins per detta dello stesso Bill non sono affatto interessati a questo meccanismo di rincretinimento delle masse, anche perchè non hanno nessuna intenzione di svendere un genere sacro come rock and roll.

Che sia stata la crisi dell’industria musicale a partorire questo scatafascio? Volendo malignare, sarebbe sufficiente guardare le classifiche musicali per convenire con le idee di Corgan. Svendersi per sopravvivere è divenuta una necessità per sopravvivere con la musica o il modo più rapido per avere successo? L’ardua sentenza ai posteri, al momento chi vende e riempie gli stadi ha sempre ragione. Del resto è la gente (più o meno consapevolmente) a decidere cosa comprare e ascoltare.

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