Si può dare di più, la canzone di oggi (VIDEO)

Brando interpretato da Umberto Tozzi, Enrico Ruggeri e Gianni Morandi che vinse il Festival di Sanremo del 1987.

di Dario Russo 18 Dicembre 2012 21:40

Spostiamo un attimo le lancette del tempo, andiamo all’anno 1987 e alla trentasettesima edizione del Festival di Sanremo. Conduceva Pippo Baudo, c’erano brani come “Il Garibaldi innamorato” di Sergio Caputo e “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia che vinse il premio della critica. Un’edizione del festival segnata proprio nel giorno della finalissima, quel 7 Febbraio del 1987 in cui Baudo annunciò: “Purtroppo, devo dare una brutta notizia. E mi sembra doveroso interrompere per un momento questo spettacolo che è fatto di festa, di gioia e di canzoni per rivolgere l’ultimo applauso a Claudio Villa!”.

Gli ospiti stranieri erano nomi come Paul Simon, Tom Robinson, Bob Geldof, Duran Duran e Whitney Houston, ma quell’anno Sanremo verrà ricordato soprattutto per questo motivetto: “Si può dare di più, perché dentro di noi si può osare di più senza essere eroi”.

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Si può dare di più” venne scritta da Umberto Tozzi, Giancarlo Bigazzi e Raf. Sul palco dell’Ariston la interpretarono sempre Tozzi ma con Enrico Ruggeri e Gianni Morandi.vLa canzone fu un trionfo, vinse al festival e entrò nella storia della musica italiana, sempre ricordata piacevolmente nel corso degli anni.

La canzone nacque dall’incontro dei tre artisti, che pur venendo da percorsi musicali differenti, si conobbero nell’ambito della nazionale cantanti, facendo poi diventare “Si può dare di più” l’inno ufficiale della stessa.

Il brano venne pubblicato come singolo, dove venne inciso sul lato B “La canzone della verità”, scritta da Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone, ma cantata sempre dal super trio Morandi, Ruggeri, Tozzi.

Per capire il successo di “Si può dare di più” basti pensare che divenne subito primo in classifica nel 1987, rimanendoci per ben sette settimane consecutive; decisamente un risultato non da poco.

I più attenti possono trovare una versione della canzone cantata solamente da Gianni Morandi e inserita nell’album: “30 volte Morandi”, pubblicato nel 1998.

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