We Are the World, la canzone di oggi (VIDEO)

Brano del 1985 nato da un'idea di Harry Belafonte, prodotto da Quincy Jones e scritto da Michael Jackson e Lionel Richie.

di Dario Russo 30 Dicembre 2012 20:09

Quando la solidarietà e la musica si uniscono i risultati sono spesso più che positivi, ma questo caso è decisamente superlativo. Era il 1985 e da un’idea di Harry Belafonte che nacque We Are The World e il progetto “Usa for Africa”, riprendendo il modello della Band Aid che nel 1984 aveva inciso Do They Know It’s Christmas?.

La canzone fu scritta da Michael Jackson e Lionel Richie, venne incisa il 28 gennaio 1985 a Hollywood, coinvolgendo Bob Geldof (ideatore del progetto Live Aid), arrivando ad un totale di ben 45 artisti, mentre la Columbia Records contribuì interamente alle spese di produzione e di distribuzione.

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Il successo fu qualcosa senza precedenti, le prime 800 mila copie vennero vendute in meno di un mese, nei soli Stati Uniti toccò quota 7 milioni e mezzo e successivamente il 33 giri che conteneva anche gli altri brani arrivò a quota 3 milioni e mezzo, raccogliendo un totale di circa 50 milioni di dollari, certificando 4 dischi di platino, vincendo inoltre tre Grammy Award come “canzone dell’anno“, come “disco dell’anno” e come “miglior performance di un duo o gruppo vocale pop“.

Il merito del successo lo si deve soprattutto alla partecipazioni dei big della musica a stelle e strisce guidati dalla produzione di Quincy Jones che ebbe a sua disposizione nomi del calibro di Stevie Wonder, Diana Ross, Ray Charles, Tina Turner, Billy Joel, Bob Dylan, Bruce Springsteen, Paul Simon e Al Jarreau, giusto per citarne qualcuno e senza dimenticare i già nominati Michael Jackson e Lionel Richie.

Il clamore fu  tale che immancabilmente arrivarono anche cover, rivisitazioni e qualche critica.

Dopo la tragedia di Haiti la canzone venne ripubblicata sempre per raccogliere fondi con il titolo We Are the World 25 for Haiti, anche se questa volta tra i “big” si spaziava principalmente tra Justin Bieber e Usher, senza però non dimenticare nomi leggendari come Tony Bennett e Barbra Streisand.

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