Ormai è l’argomento della settimana la diatriba che si è svolta tra Meta, società gestita da Mark Zuckemberg e che racchiude Facebook ed Instagram, contro SIAE l’ente che italiano che si occupa del copyright in Italia. C’è da dire che la questione copyright su internet è sempre un argomento abbastanza complicato e talvolta anche incomprensibile. Basti pensare che su altri social come Twitch o Youtube anche la sola riproduzione di pochi secondi di qualsiasi cosa protetta, video od audio, questa viene automaticamente mutata o crea uno “strike” sul video caricato nella piattaforma rossa causando problemi ai creator.

Essenzialmente quello che è andato male, da come si è capito, è la poca trasparenza da parte di Meta sulla gestione dei fondi che vengono spesi e guadagnati con i diritti d’autore. SIAE dunque non ci è stata ed ha reciso l’accordo causando un problema ad istagram e facebook. Difficilmente ora, per i numerosi content creator, si può scegliere un brano che non sia stato rimosso dalle piattaforme, causando la ormai fastidiosa scritta in oggetto. Non tanto per instagram che è un social ancora abbastanza giovane, ma quanto per facebook la notizia potrebbe non essere delle migliori. Alcuni artisti hanno già espresso il loro disappunto, soprattutto cantautori, sul social azzurro che invecchia sempre peggio e che raccoglie ormai solo utenti troppo in là con gli anni e che non hanno il minimo rispetto delle opinioni altrui.

Per quanto riguada instagram, ma anche facebook, sulle stories anche passate che magari creavano un contenuto completo di musica e necessaria per tale scopo, troneggia solo la scritta “Questa canzone non è al momento disponibile” ma non sappiamo esattamente questo ‘momento’ quanto durerà. Per quanto ne sappiamo potrebbe essere una decisione permanente, ma Meta dovrebbe seriamente pensarci visto che il social TikTok ha rubato molta utenza ad entrambi i social, seppure anche quello non naviga in acque proprio cristalline.

Noi utenti alla fine cosa possiamo fare? Chiedere una risoluzione è abbastanza ovvio, ma forse le aziende in questione ma soprattutto gli artisti dovrebbero seriamente pensare di creare un’alternativa alla propria tutela. Per quanto non ne capiamo appieno i meccanismi, c’è da dire che Meta con i suoi social ha contribuito moltissimo alla diffusione dei brani musicali donando agli artisti anche notorietà ed il tutto con delle stories da pochi minuti se non secondi. Cosa vorrebbero esattamente di più? Questa storia dei copyright ci sembra sfuggita di mano, se non condividete il vostro lavoro che senso ha continuare a farlo? Magari da Meta maggiore trasparenza male non farebbe