Orinoco Flow, la canzone di oggi (VIDEO)

Brano di Enya del 1988 che ha trainato l'album Watermark ad oltre undici milioni di copie vendute.

di Dario Russo 31 Agosto 2012 22:35

Rob Dikens direttore generale della Warner, colui che mise sotto contratto Enya, disse: “A volte la casa discografica è lì per fare soldi, a volte è lì per fare musica. Per Enya si è trattato del secondo caso. Sarei stato un genio se avessi saputo che avrebbe venduto milioni di dischi. Volevo solo essere coinvolto con quella musica”. Ed infatti il successo fu eclatante e portò non pochi soldi all’etichetta discografica.

La cantante irlandese esordì nel 1987 con il primo disco, poi giusto un anno dopo pubblicò – con l’aiuto della scrittrice Roman RyanOrinoco Flow, canzone tratta dall’album Watermark. Fu così che il mondo venne a scoprire Eithne Patricia Ní Bhraonáin, in Arte Enya.

La canzone fu un successo decisamente inaspettato e il titolo del brano fu preso dal nome degli studios di Londra (chiamati appunto Orinoco) dove Enya aveva pensato al pezzo. L’artista aveva voglia di raccontare una storia di persone che volevano fare vela verso terre inesplorate e a questo punto la scelta del nome Orinoco venne anche incentivata dal nome del fiume che scorre in Colombia e Venezuela.

[flv]http://www.youtube.com/watch?v=RpbOrw6l8_s[/flv]

Il testo cita ben venti luoghi geografici che vanno dalle isole Figi, fino al Mar dei Coralli in Australia, passando per l’Isola della Luna in Madagascar.

Il brano conquistò l’Europa piazzandosi al primo posto nelle classifiche di Regno Unito, Olanda e Svizzera, ottenendo ottimi posizionamenti anche fuori dal vecchio continente in paesi come Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti.

Il disco riuscì a vendere oltre 11 milioni e la clip di Orinoco Flow vinse il World Music Awards come miglior video dell’anno.

In totale la cantante, nella sua carriera, riuscirà a produrre ben sette album studio vendendo in tutto il mondo oltre 75 milioni di dischi, senza dimenticare la vittoria di quattro Grammy Awards e due lauree ad honoris, una in lettere e l’altra in musica

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