Superstition, la canzone di oggi (VIDEO)

Brano di Stevie Wonder registrato nel 1972 con la storica etichetta della Motown.

di Dario Russo 7 Dicembre 2012 22:19

Praticamente è il re incontrastato del rhythm and blues e tra i suoi innumerevoli successi, nel lontano 1972, uscì anche Superstition, inserito nell’album “Talking Book”, posizionandosi al primo posto nelle classifiche statunitensi.

La canzone, prodotta dallo stesso Stevie Wonder, in un primo momento doveva essere data a Jeff Beck, ma per le pressioni del manager di Wonder, cambiò idea incidendo lui stesso il brano, dando a Beck Cause We’ve Ended As Lovers, anche se poi non avrà lo stesso successo di Superstition.

Il brano è stato considerato dal magazine Rolling Stone una delle 500 migliori canzoni della storia, diventando uno tra i maggiori successi di Wonder. La canzone, come si evince dal titolo, parla di superstizioni e nel ritornello Wonder esprime un consiglio in merito: “When you believe in things/That you don’t under stand/Then you suffer/Superstition ain’t the way” ossia: “Quando credi nelle cose/che tu non puoi capire/esse ti fanno soffrire/la supertizione non è la soluzione”.

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Superstition è stata oggetto di varie cover e campionature, fatta da nomi come Quincy Jones e Alicia Keys, senza dimenticare che è stata usata per vari spot televisivi e pellicole cinematografiche come Io, robot con Will Smith, Io ballo da sola di Bernardo Bertolucci e La casa dei fantasmi con Eddie Murphy.

Con la registrazione di Superstion, Stevie Wonder divenne il primo artista della storica casa discografica della Motown con il suo personale gruppo di lavoro, potendo scegliere da sé tutti i suoi collaboratori; considerando le cifre che l’artista ha fatto guadagnare all’etichetta, era decisamente il minimo.

La Motown (e non solo), con Wonder e molti altri artisti di colore, spesso li ingaggiava anche molto giovani e sopratutto se erano poveri. Accadde così che Wonder – quando iniziò la sua attività – essendo stato preso alla sola età di undici anni, veniva pagato con una retribuzione settimanale, quanto bastava per vivere e nel momento in cui incominciò ad avere successo, si ritrovò che alla Motown fece guadagnare circa trenta milioni di dollari, mentre a lui ne fu corrisposto solo uno.

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