Heroes è sicuramente uno dei brani più famosi delle cantante David Bowie. Tratto dall’omonimo album facente parte della famosa trilogia berlinese con Low e Lodger, la canzone venne pubblicata insieme al disco nel 1977. Scritta a Berlino, in molti avevano dato un significato politico al testo, per via del verso standing by the wall. In verità la canzone aveva più un senso sociale e doveva raccontare la vita di un alcolista e della sua compagna che vivendo una condizione di emarginazione, sarebbero potuti diventare eroi almeno per un giorno: We can be heroes just for one day. Per essere più precisi, Heroes fu concepita – in un primo momento – solo per raccontare la storia di questi due innamorati che averebbero voluto ottenere dei risultato importanti limitatamente alla loro relazione. Dato il successo del pezzo, solo in un secondo momento Bowie ha voluto alterare il senso dello stesso, dandogli dei connotati sociali, facendo trasparire questa sua intenzione in varie occasioni come nel Live Aid del 1985, durante il Freddie Mercury Tribute Concert del 1992 ed infine nel 2001 al concerto per New York City, dopo il tragico attentato alla Torri Gemello.

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Il singolo e l’intero album ebbero un successo con una pioggia di critiche eccellenti. John Lennon disse che aspirava a: “riuscire a fare un disco buono tanto quanto Heroes“, il produttore statunitense Tony Visconti aggiunse: “una delle mie ultime grandi avventure nel fare album. Lo studio di registrazione era a circa 500 metri dal muro. Le guardie rosse ci osservavano con un binocolo potente attraverso la finestra della nostra sala di controllo“, ed infine il compositore americano Philip Glass scrisse la sinfonia classica “Heroes Symphony” per onorare il lavoro di Bowie.

Nel Regno Unito Heroes si posizionò al terzo posto in classifica e riuscì a rimanerci per ben ventisei settimane.

Per il magazine Rolling Stones, Heroes è tra le migliori canzoni di tutti i tempi, posizionandosi al quarantaseiesimo posto.