Mike Portnoy è il miglior batterista del 2012

Secondo la rivista americana Drum Magazine, per il secondo anno consecutivo, il batterista di Long Beach è il Drummer of The Year.

di Dario Russo 22 Agosto 2012 23:00

Le classifiche spesso lasciano perplessità e polemiche, ma è anche vero che stilare un elenco dei migliori album, delle migliori canzoni o dei migliori artisti non è compito facile, ed è normale che ci siano sempre dei delusi. Siamo stati in molte occasioni abituati a quelle fatte dal Rolling Stone, ma oramai anche per i batteristi vengono riconosciuti dei premi dal mondo editoriale. Tra questi si annovera quello di Drum Magazine, rivista statunitense specifica per gli amanti delle batterie e delle percussioni che dal 1996 assegna i voti ai musicisti di tutto il mondo.

Emerge così che per il secondo anno consecutivo, al famigerato Mike Portnoy, famoso soprattutto per aver suonato con i Dream Theater, venga riconosciuto di essere il batterista dell’anno 2012, alle spalle di Neil Peart dei Rush e di Mike Mangini (sostituto proprio di Portnoy con i Dream Theater dal 2011).

Per il batterista di Long Beach, questo però non è che uno dei tanti riconoscimenti avuti durante la sua lunga carriera. Infatti, lo statunitense in passato ha avuto ben 23 volte il premio dalla Modern Drummer (altra rivista di settore), tra cui quello come “Migliore performance live” (ben 5 volte) per gli album Awake, A Change of Seasons, Falling Into Infinity, Scenes from a Memory e Six Degrees of Inner Turbulence, senza dimenticare del premio come “Migliore batterista progressive rock/metal” per ben 12 volte consecutive a partire dal 1995; mentre il culmine della sua sensazionale carriera arriva nel 2004, quando è stato inserito nella prestigiosa Hall of fame, guadagnandosi un pezzo di immortalità artistica a cui tutti i grandi musicisti aspirano.

Famosissimo per i suoi video didattici, il batterista della Tama, si fece già notare nel 1989 con il primo disco dei Dream Theater intitolato When Dream and Day Unite. A partire da quel momento, una carriera tutta in salita che lo porterà ad essere presente in ben 35 album, diventando sempre più un punto di riferimento per tanti batteristi, soprattutto per quelli provenienti dal progressive e dal metal.

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