Pop music sempre più rumorosa e omologata

Canzoni pop sempre più uguali e povere dal punto di vista strumentale stando ad uno studio spagnolo.

di Francesco Giuseppe Ciniglio 29 Luglio 2012 23:07

Una ricerca “Made in Spagna”, ha certificato che il pop moderno è sempre più omologato. Che la musica pop sia sempre più “conformata” appariva evidente già da un pò, specialmente ai non più giovanissimi. Ad avvalorare la tesi “scientificamente” ci ha pensato uno studio condotto da dei ricercatori spagnoli.

Un team guidato da Joan Serra, dopo aver analizzato il Million Song Dataset, un gigantesco archivio contenente migliaia di pezzi pubblicati tra il 1950 e gli anni 2000, ha riscontrato, basandosi su dei parametri del computer riguardanti la struttura dei brani e la costruzione melodica e armonica, che quelli pubblicati negli ultimi 7-8 anni, vanno a riferirsi ad un modello “comune”.

Negli ultimi 50 anni, è riscontrabile una certa diminuzione delle combinazioni tra note, della complessità delle melodie e del numero degli accordi. Come se non bastasse, è stato riscontrato anche una riduzione degli strumenti impiegati.

In sintesi meno note prodotte e meno strumenti impiegati. Per alcuni questa omologazione può essere imputabile alle tecnologie di mastering, che tendono ad applicare compressioni sempre più audaci.

Al pop moderno mancherebbero dunque le progressioni armoniche, arrangiate con un numero superiore di strumenti. Dati allarmanti? Si sa che l’omologazione è sempre stata nemica dell’arte e della creatività. Negli ultimi tempi però bisognerebbe prendersela anche con la tecnologia, che spesso finisce col privare i pezzi di una vera e propria “anima”.

Senza contare che i produttori spingono per prodotti sempre più omologati, in grado di assicurare il successo sul breve periodo. La musica pop è ormai vista come una macchina “sforna soldi”? Stando allo studio sembrerebbe di si, visto che il volume e l’omologazione del sound sembra aver preso il posto della creatività e dell’innovazione.

La speranza è che questo studio riesca a cambiare le carte in tavola, portando le major a variare la propria politica produttiva e gli artisti ad una sperimentazione più ampia.

Tags: pop
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