Pink Floyd: addio alla Emi?

La Emi, in procinto di fondersi con la Universal Music, finirà con lo smantellare molte delle suoi sedi europee e cedere i diritti di alcuni artisti.

di Francesco Giuseppe Ciniglio 30 Luglio 2012 17:29

La Emi sarebbe prossima a vendere i Pink Floyd, ma i Beatles dovrebbero rimanere di sua proprietà. Music Week ha ripreso in esclusiva il promemoria spedito da Roger Faxon, boss della Emi, ai suoi dipendenti. E’ stata dunque fatta chiarezza sulla proposta della Universal Music, acquirente della Emi,  volta alla fusione tra le due major.

Lo “smantellamento” è riferito esclusivamente all’area dell’Unione Europea, e va ad includere i cataloghi Mute, Parlophone, Chrystalis. Esclusi dalla vendita i Beatles (sia come band che per ciò che concerne le loro carriere da solisti) e Robbie Williams, ma non i Pink Floyd, che negli ultimi tempi avevano manifestato una certa insofferenza nei confronti della Emi.

L’Emi sarebbe pronta a liquidare i suoi interessi in diverse aziende. Per ciò che concerne le licenze, potrebbe non rinnovare i contratti con molte case discografiche, tra cui: Hollyood Records, Disney Records, Ministry of Sounds, etc.

Come se non bastasse, Universal ha in previsione lo smantellamento di un certo numero di imprese che operano nell’Europa continentale. Sono incluse le sedi Emi di Belgio, Francia, Repubblica Ceca, Portogallo, Polonia, Norvegia e Svezia. Per fortuna la sede italiana non verrà eliminata.

La vendita di Emi con la conseguente fusione in un unico gruppo, potrebbe avvenire a fine settembre – ottobre. Solo in quel periodo, ciascuna proprietà di cui si è optato per la liquidazione potrà essere venduta e ciò ovviamente comporterà un minimo di attesa.

Vi è dunque ancora un pò di tempo per programmare una politica societaria che vada a tenere conto delle necessità degli artisti. Nel frattempo, Faxon invita il suo team a continuare a lavorare in maniera efficiente, in modo da assicurare agli artisti il giusto supporto che meritano per svolgere egregiamente il proprio lavoro.

Impossibile sapere cosa accadrà nel mondo della discografia a seguito di questa fusione, è lecito attendersi dei cambiamenti radicali.

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