Skunk Anansie: accusano i Muse di fare dubstep per moda

E' l'inizio della polemica tra due dei maggiori gruppi rock britannici. Passare dal rock' n' roll al dubstep è lecito?

di Francesco Giuseppe Ciniglio 31 Luglio 2012 22:38

Gli Skunk Anansie si scagliano contro i Muse, accusandoli di essere innamorati della dubstep, poiché fa tendenza. I Muse hanno infatti affermato di essersi ispirati a Skrillex per il nuovo album, dopo aver assistito ad un suo concerto dal vivo. Un colpo di fulmine quello della band, che nel corso di un’intervista ha parlato a lungo delle influenze dubstep di “The 2nd law”, il loro ultimo album.

Malafede? A dar man forte nelle polemiche ai fan della band di Teignmouth, ci hanno pensato gli Skunk Anansie, che hanno puntato il dito contro Matt Bellamy & co, accusandoli di essere in malafede e di cercare il successo discografico attraverso un genere che fa tendenza.

Ace, chitarrista degli Skunk Anansie ha dichiarato che la dubstep non è nulla di tanto eccezionale e che non potrà mai essere superiore al rock’ n’ roll.

Secondo lui il dubstep e la dance sono generi molto differenti dal rock, generi musicali ai quali i Muse si sono approcciati esclusivamente per un ritorno economico e di immagine.

A dar forza alla tesi di Ace, ci ha pensato Skin, che pur ammettendo che tra il dubstep e il rock ‘ n’ roll vi sia qualche punto di contatto, i due generi appaiono molto diversi. La frontman del gruppo ha poi calcato la mano, affermando che al momento sembra mancare un grandioso album rock.

Stando alle parole di Skin, gli Skunk Anansie non si appropieranno mai di un genere diverso dal loro, solo perchè divenuto di moda.

Ci si chiede se i Muse risponderanno alla polemica montata dagli Skunk Anansie. Le due band incroceranno il loro cammino in Italia.

I Muse sono attesi il 16 e 17 novembre all’Adriatic Arena di Pesaro e all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno in provincia di Bologna. Gli Skunk Anansie, invece, il 19, 20 e 21 novembre saliranno sui palchi di Milano,Roma e infine su quello di Jesolo.

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