Bob Dylan racconta la sua “tempesta” ispirata da Leonardo Di Caprio
Bob Dylan, intervistato dalla celebre rivista Rolling Stone, si lascia andare e svela particolari su “Tempest”, il nuovo album in uscita a settembre.
Nel disco del “menestrello” tutto sembra funzionare a meraviglia e l’ascoltatore non deve far altro che lasciarsi coinvolgere e trasportare in questa fantastica dimensione, almeno in base a quanto afferma lo stesso Dylan.
Il cantante ha dichiarato che inizialmente aveva interesse a realizzare qualcosa di fortemente religioso e spirituale, ma di non essere riuscito a seguire quel filo conduttore, dunque ha virato verso qualcosa di più disimpegnato, ma tutt’altro che superficiale.
Mister Zimmerman è ormai giunto all’album numero 35 della sua lunghissima carriera. Tempest è stato registrato a Los Angeles, negli studios di Jackson Browne.
Dylan ha svelato che l’album Tempest contiene un singolo chiamato “Roll On John”, un commovente omaggio a John Lennon, suo grande amico, scelto non a caso come ultimo brano del disco.
Tra gli altri pezzi segnalati da Dylan “Tin Angel”, ovvero la dolorosa storia di un uomo alla costante ricerca del suo amore perduto. Soon After, un brano a metà strada tra amore e vendetta e Play in Blood, un brano duro e carico di oscurità, in cui il Zimmerman si lascia andare ad una poetica dark.
La tile track è invece una descrizione della sciagura del Titanic, lunga quasi un quarto d’ora. Dylan ha messo le mani avanti, dicendo che il brano non è aderente alla realtà, ma a suo parere un cantautore non ha il compito di riportare la realtà ma di sognare e parlare di ciò che sarebbe dovuto avvenire quella sera, in parole povere “un altro tipo di verità”, messa a fuoco grazie a Leonardo Di Caprio, il protagonista del film, che il cantautore ritiene imprescindibile per l’economia dello stesso.
Secondo Bob il lungometraggio non sarebbe stato lo stesso senza quest’ultimo. A conclusione dell’intervista, la redazione di Rolling Stone ha fatto notare a Dylan che “La Tempesta” fu l’ultima opera di William Shakespeare . Un’assonanza casuale? Stando alle parole del cantautore si tratterebbe solo di un caso.
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