Guy Sigsworth, produttore di Post (album del 1995) di Bjork, amava tantissimo Betty Hutton, attrice statunitense molto famosa tra gli anni quaranta e i primi anni cinquanta. Tra le varie colonne sonore delle pellicole in cui recitava l’attrice c’era una certa canzone incisa nel 1948 che si chiamava Blow a Fuse. A furia di sentire questo pezzo, Sigsworth propose a Bjork di farci una cover trasformandola un poco.

Fu così che nacque It’s Oh So Quiet, da cui fu tratto anche un video dove la cantante islandese balla per le vie di New York, ispirandosi ai musical anni ’40; tra le altre cose, durante la registrazione della clip, Bjork aveva la febbre e stava senza voce: fu costretta a girare il video con sussurrando appena cantando in playback.

[flv]http://www.youtube.com/watch?v=TEC4nZ-yga8&feature=related[/flv]

La canzone ebbe un successo a dir poco clamoroso, soprattutto in Inghilterra tanto che le radio britanniche la ripropongono sempre, soprattutto nei giorni di Natale anche se il brano non ha proprio niente di natalizio (mistero dei media). Nonostante ciò Bjork ha dichiarato di essersi pentita di aver fatto questa canzone, perché secondo lei un cantante/band nuova non dovrebbe lavorare sulle vecchie canzoni.

Intanto il successo è arrivato e le ha dato una grande visibilità, riuscendo ad avere un’ottima critica per tutto l’album, tanto che è stato inserito nella lista dei 500 miglior album di sempre secondo il magazine Rolling Stone.

Il disco rappresentò il secondo progetto da solista della cantante che aveva cominciato a collaborare in un primo momento con gli Sugarcubes e arrivò esattamente due anni dopo Debut che la fece scoprire al pubblico internazionale.

Nonostante non pubblichi un album dal 2001 (quando uscì Vespertine), Bjork è ancora molto amata in tutto il mondo e non a caso, secondo i dati pubblicati nel 2003 dalla casa discografica, ha venduto ben 15 milioni di dischi in tutto il globo.