Sunday Bloody Sunday, la canzone di oggi (VIDEO)
Sicuramente è una delle protest song più note della storia musicale e uno dei brani simbolo degli U2. Per la precisione, le domeniche di sangue a cui si fa riferimento sono due date ben precise: quella del 21 Novembre a Dublino (nel periodo della guerra di indipendenza irlandese) e quella del 30 Gennaio 1972.
Il bagno di sangue del 1920 avvenne dopo l’uccisione di quindici agenti segreti inglesi; fu così che l’esercito fu mandato verso Croke Park e si aprì il fuoco sulle persone che guardavano una partita di calcio. Il bagno di sangue finì con il ferimento di centinaia di irlandesi e soprattutto con la morte di dodici uomini.
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Nel 1972, la triste storia si ripete. Il luogo è l’Irlanda del Nord, a Derry per la precisione. I paracadutisti inglesi cominciarono a sparare su un gruppo di pacifisti irlandesi. Molte persone colpite, quattordici morti, sei di questi giovanissimi.
Naturalmente la band irlandese ha interiorizzato molto la tristezza e la crudeltà di questi tumulti. Il risultato fu un inno di rabbia come Sunday Bloody Sunday, inserita per di più in un disco che si intitolava War (1983).
Sia la musica che una prima parte del testo furono concepite dal chitarrista del band: The Ege. Il resto fu completato da Bono che ebbe non pochi problemi a concludere il lavoro, poiché non voleva che la canzone assomigliasse ad un pezzo militare ed era intenzionato a concentrarsi più sulle atrocità subite da migliaia di innocenti.
Si dice che Bono avesse scritto blocchi interi di appunti per Sunday Bloody Sunday e che solo grazie alla moglie riuscì a chiudere definitivamente il lbrano. Pare addirittura che la moglie, ogni mattina, svegliasse Bono urlandogli: “Vai a finire Sunday Bloody Sunday”. Dopo aver ascoltato il pezzo, cosa dire? La signora fece proprio bene.
L’album War, di conseguenza fu un successo clamoroso e il magazine Rolling Stone l’ha inserito nella lista lista dei 500 migliori album di sempre.
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