Elvis Presley: trentacinque anni dopo la morte, il mito vive ancora

Il simbolo della cultura statunitense è ancora ricordato in tutto il mondo con oltre un miliardo di dischi venduti.

di Dario Russo 16 Agosto 2012 19:42

Il 16 Agosto di trentacinque anni fa moriva Elvis Presley per un attacco cardiaco o almeno così si presume. Come sempre, quando si tratta di grandi artisti, c’è sempre un alone di mistero. C’è chi dice sia morto a causa di alcuni farmaci, chi dice per blocco intestinale o anche per shock anafilattico. Qualcuno addirittura sostiene che Elvis invece non sia mai deceduto. Una cosa è certa, a distanza di anni, è il ritmo delle sue canzoni a tener ancora in vita il cantante del Mississippi che con la musica ha consacrato la propria immortalità.

Elvis è tutt’oggi il simbolo del rock & roll e degli Stati Uniti d’America, tanto che la sua abitazione è stata dichiarata monumento nazionale e la sua dimora è la seconda più vista degli USA dopo la Casa Bianca, con circa 10 mila persone di visitatori a settimana; una sorta di La Mecca del Rock.

Risulta quasi impossibile elencare tutti i gruppi e cantanti che ispirandosi ad Elvis gli hanno dedicato una canzone o abbiano fatto una cover di uno dei suoi brani. Ha pubblicato sessantuno album e ha venduto oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo, un record assoluto che condivide solamente con i Beatles.

Il produttore discografico Sam Phillips disse pochi mesi prima di scoprire Elvis: “Se trovassi un bianco che canta con l’anima di un nero diventerei miliardario” e a quanto pare ha avuto proprio ragione. Elvis ha influenzato enormemente tutta la cultura americana e indirettamente ha influenzato lo scenario musicale di mezzo mondo, pur avendo sempre suonato negli Stati Uniti (eccetto poche date in Canada) senza mai toccare altre nazioni.

Elvis in un intervista dell’epoca dichiarò: “Da piccolo, ero un sognatore. Leggevo i fumetti e diventavo l’eroe della storia. Guardavo un film, e diventavo l’eroe del film. Ogni sogno che ho fatto si è avverato un centinaio di volte.”; ma il sogno non è stato solo per il cantante, ma viene continuamente vissuto da chi ascolta i suoi LP.

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