Interpol: “Turn on the bright lights” (10th Anniversary Edition)
Correva l’anno 2002, ed il mondo del Rock era in subbuglio per quell’onda revivalista, nostalgica degli anni ’80, che ha visto esplodere band quali The Strokes, Franz Ferdinand, e non ultimi gli Interpol.
Tra chi inneggiava al miracolo di un rinascimento musicale, e chi storceva il naso al canto di “Già visto. Già sentito”, il gruppo Post-Punk americano capitanato Paul Banks si presentava da misconosciuto, con alle spalle un paio di EP ed una manciata di esibizioni live nei clubs “alternativi”.
Ma qualcosa stava realmente cambiando, e l’esplosione era dietro l’angolo. Ed in quel lontano 2002, gli Interpol, pubblicavano il loro primo, e mai eguagliato (sia in termini di successo che di produzione) “Turn on the bright lights“, miscela di Punk, New Wave, Elettronica e Synth Rock che strizzava l’occhio ai Joy Division. Ma è chiaro, fin da subito, che non si tratta di mero citazionismo fine a se stesso, quanto di influenza e devozionismo. Perché i ragazzi ci credono, e tanto, e nonostante l’aspetto da dandy dei giorni nostri, sudano per affermare la loro posizione… Tanto.
E per quanto l’alone di Ian Curtis e soci sia presente, innegabilmente, è pur vero che gli Interpol sanno ridare freschezza e modernità ad una soluzione per molti ormai “vintage”, con perle diventate ormai dei classici quali “Obstacole 1“, “PDA” e la doppia A-Side “Say Hallo to The Angels/NYC“.
Per fortuna o purtroppo, gli stessi Interpol non sono mai riusciti, negli anni successivi, a creare qualcosa che avesse lo stesso impatto sonoro ed emotivo, la stessa verve e la stessa freschezza di quell’ingombrante esordio. Questo ha però contribuito a rendere “Turn on the bright lights” una pietra miliare del Rock & Roll degli anni zero, e un must have per tutti i nostalgici del vinile e non solo che dieci anni fa erano alla ricerca di qualcosa che emergesse in una scena forse un po’ spenta.
Ed ora, come solito in queste occasioni, a celebrare i 10 anni di questo piccolo capolavoro, ecco arrivare la canonica riedizione in versione estesa, che si arricchisce di un DVD contenente i videoclip dei singoli, qualche esibizione live, ma sopratutto un secondo dischetto contenente versioni embrionali e demo, per certi punti di vista anche migliori delle tracce come le si conosce.
A voi la traklist:
(CD1) “Untitled”
“Obstacle 1
“NYC”
“PDA”
“Say hello to the angels”
“Hands away”
“Obstacle 2”
“Stella was a diver and she was always down”
“Roland”
“The new”
“Leif Erikson”
(CD2)
“Interlude” (iTunes single)
“Specialist” (Interpol EP)
“PDA” (First Demo, 1998)
“Roland” (First Demo, 1998)
“Get the girls” (Song 5) (First Demo, 1998)
“Precipitate” (2nd Demo, 1999)
“Song seven” (Original Version)(2nd Demo, 1999)
“A Time to be so small” (Orig Version) (2nd Demo,1999)
“Untitled” (Third Demo, 2001)
“Stella (Third Demo, 2001)
“NYC” (Third Demo, 2001)
“Leif Erikson” (Third Demo, 2001)
“Gavilan” (Cubed) (Third Demo, 2001)
“Obstacle 2” (Peel Session, 2001)
“Hands away” (Peel Session, 2001)
“The new” (Peel Session, 2001)
“NYC” (Peel Session, 2001)