Paint It Black, la canzone di oggi (VIDEO)

Brano dei Rolling Stones che per un errore venne interpretato in chiave razzista.

di Dario Russo 14 Gennaio 2013 2:23

I leggendari Rolling Stones pubblicarono il brano nel 1966 con non poche polemiche, tutto per colpa di una virgola. Dalle stampe non uscì Paint It Black ma Paint It, Black. Il risultato fu che in molti interpretarono la cosa leggendo “dipingilo, nero”, accostando la cosa ad un intento razziale, nato dall’ambiguità della parola nero, intesa non come colore ma come uomo.

Ci furono molte polemiche a riguardo, ma il titolo originale è quello senza virgola e parla di tutt’altra storia. La canzone descrive un ragazzo – che avendo perso la sua amata – vorrebbe dipingere tutto ciò che è attorno di nero, in modo da intonare quello che lo circonda con il suo umore.

Il brano nacque in maniera casuale e un po’ per gioco nel momento in cui Bill Wyman si lanciò in un riff con l’organo, riprendendo delle sonorità molto in uso durante i matrimoni ebrei. Wyman fece ciò per burlarsi di Eric Easton (manager di Rolling Stones) che in passato aveva suonato l’organo, ma non in maniera professionale. A questo punto il batterista Charlie Watts aggiunse il ritmo seguendo quel riff. Su questa base venne aggiunto il suono del sitar e si buttò giù il testo che tra l’altro vede anche una citazione tratta dall’Ulisse di James Joyce, ossia: “I have to turn my head until my darkness goes”.

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La canzone venne incisa all’interno del disco “Aftermath” e diventò un successo clamoroso. Ad oggi, sono tanti i gruppi che hanno ripreso Paint it black come Deep Purple, REM, Rush, U2 e Animalis. Si sprecano altrettanto le pellicole cinematografiche dove compare questo pezzo degli Stones, come Full Metal Jacket di Stanley Kubrick e L’avvocato del diavolo di Taylor Hackford.

Il pezzo, inoltre, si è posizionato al numero 176 tra le 500 migliori canzoni di sempre secondo il prestigioso magazine statunitense Rolling Stone, diventando uno tra i brani più acclamati del gruppo inglese.

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