7 Seconds, la canzone di oggi (VIDEO)

Canzone del senegalese Youssou N'Dour del 1994 cantata in inglese, francese e in lingua wolof.

di Dario Russo 21 Settembre 2012 19:48

La multiculturalità soprattutto in ambito musicale, crea dei risultati sorprendenti. Uno di questi è rappresentato dal brano 7 Seconds di Youssoun N’Dour e Neneh Cherry, il primo senegalese, il secondo svedese. Il pezzo decisamente è tutt’altro che allegro dato che i 7 Seconds altro non sono che i primi sette secondi di vita di un bambino, forse l’unico momento in cui un essere umano può vivere la propria felicità in modo incondizionato, non avendo reale consapevolezza della triste realtà del mondo, piena di problemi e di violenza.

La canzone sarà pure triste ma l’atmosfera che la musica evoca, crea un immaginario molto suggestivo anche grazie alla contrapposizione di ben tre lingue: inglese, francese e il wolof, una lingua che si parla nelle zone comprese tra Gambia, Mauritania e Senegal.

Di grande impatto è sicuramente anche il video che è stato realizzato da Stephane Sednaoui, d’altronde lui è un vero specialista dato che ha già realizzato clip per gruppi come REM, Garbage, U2, Red Hot Chili Peppers e Smashing Pumpkins, senza dimenticare cantanti come Bjork e la mitica Alanis Morissette, girando per lei il video di Thank U.

[flv]http://www.youtube.com/watch?v=wqCpjFMvz-k[/flv]

La canzone uscì nel 1994, con un successo mondiale, piazzandosi nelle classifiche di vari paesi, arrivando in prima posizione in Italia, Francia e Svizzera.

La canzone riuscì a trainare l’album The Guide Wommat, vendendo oltre un milione e mezzo di copie e facendo di Youssoun N’Dour uno degli artisti africani più acclamati di sempre. Tra le altre cose il disco conteneva anche due cover del leggendario Bob Dylan: Chimes of Freedom e Undecided.

Da questo momento l’artista senegalese, noto anche per aver dato impulso al mbalax (un misto tra le tradizionali percussioni usate nei brani religiosi, con arrangiamenti afro-cubani), conoscerà un successo senza tempo collaborando spesso con artisti italiani come Francesco Renga, Irene Grandi e Massimo Di Cataldo e internazionali come Patti Smith.

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