A Whiter Shade of Pale, la canzone di oggi (VIDEO)

Canzone leggendaria dei Procol Harum con la musica ispirata da una composizione di Bach.

di Dario Russo 1 Ottobre 2012 19:25

In molti casi per avere successo non serve scrivere una canzone di grandi qualità musicali, alle volte non c’è bisogno neanche di saper suonare particolarmente bene (vedi il caso dei Sex Pistols), in altri casi non è necessario nemmeno scrivere un bel testo, basta buttare le parole un po’ a caso. Impossibile ? Invece no, è il caso dello storico gruppo dei Procol Harum che quando incisero A Whiter Shade of Pale, a quanto pare si impegnarono più che altro nel realizzare la musica, per le parole bastava dare libero sfogo alla fantasia.

Il brano pubblicato nel 1967  per la Deram Records aveva una forte ispirazione alle melodie classiche. Non a caso, l’organo Hammond di Matthew Fisher è ispirato a Bach e alla sua cantata del 1731, composta per il principe Leopoldo di Anhalt.

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Ritornando sul teso, in molti si sono sbizzarriti del captare il vero significato. Qualcuno pensava avesse riferimenti a droghe e alcool, qualcun altro che invece era sicuramente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, ha incominciato a pensare che la canzone era un rimando alla storia di due passeggeri che stavano vivendo il dramma del Titanic.

Naturalmente, in tanti hanno dato la propria versione dei fatti, con dei racconti degni degli effetti speciali di un film di Steven Spielberg. La verità è un’altra. Lo stesso autore della canzone, Gary Brooker, ha dichiarato che è inutile scervellarsi tanto sul significato del brano, poiché neanche lui lo conosce. A quanto pare, i versi della canzone sono stati scritti di getto, come semplice frutto dell’inconscio.

Ad ogni modo, il successo della canzone e del gruppo è stato straordinario; ad oggi A Whiter Shade of Pale, resta uno dei brani più coverizzati al mondo con versioni che vanno dal francese allo spagnolo, fino allo svedese e al finlandese.

In Italia, uno delle più celebri reinterpretazioni resta sicuramente quella dei Dik Dik che con il testo di Mogol incisero Senza Luce.

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